La collezione di strumenti del Museo Internazionale della Fisarmonica si colloca come una delle più importanti a livello nazionale e internazionale.
Il percorso museale attraversa quasi duecento anni di storia dello strumento che, nelle sette sale tematiche, si lascia ammirare nei suoi esemplari più belli e significativi. Si inizia la visita dalla Sala Gervasio Marcosignori per proseguire nelle sale Grandi Musicisti, Paolo Soprani, Costruttori italiani, Fisarmonica nel mondo e concludere con le sale Astor Piazzolla e Creatività Artigiana.

Tra gli strumenti più preziosi e importanti della collezione la prima fisarmonica con esterno in celluloide, costruita a New York nel 1916 da Giovanni Marcosignori e arrivata a Castelfidardo nel 1919.

Il Museo vanta alcuni strumenti appartenuti a grandi celebrità che hanno contribuito alla diffusione della fisarmonica in tutto il mondo. Fanno parte della collezione la fisarmonica di Wolmer Beltrami, vincitore nel 1960 dell’Oscar Mondiale della Fisarmonica, famoso anche per aver collaborato alle colonna sonora de Il padrino di Francis Ford Coppola e Amarcord di Federico Fellini; la fisarmonica di Gorni Kramer, indimenticabile fisarmonicista e direttore d’orchestra alla RAI, autore di centinaia di canzoni, tra cui Pippo non lo sa, Domenica è sempre domenica e Un bacio a Mezzanotte e infine uno dei bandoneon di Astor Piazzolla, riformatore del tango e autore di numerosi brani, come Libertango e Adios Nonino.

Il Museo conserva anche alcuni strumenti musicali importanti per la rarità e le peculiarità costruttive. Da ricordare il prototipo ad opera del liutaio friulano Mario Buonoconte, realizzato di recente da un disegno contenuto nel CODICE MADRID II e attribuito a Leonardo Da Vinci, e le fisarmoniche della Fisorchestra Frontalini, costruite per imitare gli strumenti dell’orchestra, esemplari unici per estetica e per le sonorità prodotte.
Fanno parte della collezione anche alcune celebri fisarmoniche il cui suono è stato utilizzato in ambito cinematografico, una fisarmonica realizzata dalla ditta Brandoni in legno e plexiglass, che lascia intravedere la meccanica interna e il suo funzionamento, e infine alcuni esemplari dell’importante collezione Giuseppe Panini, il re delle figurine.

Uno degli strumenti più antichi del museo è l’organetto costruito nel 1872 da Paolo Soprani (foto), padre della produzione industriale della fisarmonica. Insieme alle opere realizzate dalla sua ditta si potranno ammirare i modelli di alcuni artigiani fidardensi e altri provenienti da numerose località italiane e straniere.

Il museo è stato progettato per visitatori di tutte le età e permette anche ai più piccoli di provare alcuni strumenti e di scoprire come vengono costruiti curiosando nella bottega artigiana, corredata dagli attrezzi dei maestri costruttori.